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I benefici della dittatura sono spesso contraddittori, come l’esatto motivo dell’origine di alcuni benefit rilasciati dal regime. Il duce resosi conto del costo eccessivo delle caldarroste, attuò questa manovra. Meno popolare della bonifica nell’ agro pontino ma sicuramente più efficace per l’umore degli italiani .
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Falso….. la tredicesima fu istituita da Mussolini…. NON a tutti i lavoratori, bensì ai soli lavoratori dell’industria… (il perchè non credo sia difficile da capirsi, visto che si parla del 1936…. e vigeva la corsa alle colonie e comunque la guerra era nell’aria… ).La vera “tredicesima”, intesa non come “gratifica” per pochi, ma diritto ad una mensilità in più per tutti venne estesa in due fasi:
– la prima, con l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946, che la garantì anche a tutti i lavoratori del settore industria;
– la seconda, con il Decreto del Presidente della Repubblica del 28 luglio 1960 n. 1070, che dopo quindici anni di lotte sindacali e operaie nelle fabbriche e nelle piazze (dello stesso anno anche l’eliminazione delle tabelle remunerative differenti per maschi e femmine), lo estenderà a tutti i lavoratori. Mussolini era sotto terra da un po’…..
PECCATO CHE NON C’È PIÙ.
PECCATO CHE NON C’È PIÙ..
MUSSOLINIANO PECCATO..
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Qquante cazzate scrivete ????? Poi vi lamentate per le bufale, ma se le avete inventate voi giornalisti!!!
Io non ero ancora nato quando c’era Mussolini ma quando vedo tutto quello che di buono ha fatto per L’Itaia e il popolo Itliano non posso che desiderare che ci fosse un’altro Mussolini per il bene di tutti gli Italiani.
Nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del 1937 venne effettivamente introdotta una “gratifica natalizia.” La mensilità in più era tuttavia destinata ai soli impiegati del settore dell’industria; e non ad esempio agli operai dello stesso settore, che anzi si videro aumentare le ore di lavoro giornaliero fino a 10, e 12 con gli straordinari non rifiutabili.
insomma, si trattava di una misura “in piena linea con quelle che erano le normali politiche dell’epoca fascista, in una società bloccata sul corporativismo basato non sul diritto per tutti, ma sul privilegio di pochi gruppi e settori.