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Frantoianni non fa in tempo a candidare l’attentatore di Trump

Si alza il sipario su una delle più improbabili avventure politiche degli ultimi tempi. Nicola Frantoianni, leader dell’Alleanza Verdi e Sinistra, noto per la sua predilezione per i “casi umani” al limite del grottesco, sembra non aver ancora esaurito le sorprese. Dopo il clamoroso caso di Ilaria Salis, l’attivista che ha fatto scalpore per le sue bizzarre dichiarazioni, Frantoianni pareva pronto a fare il colpaccio: candidare l’attentatore di Donald Trump.

“Volevamo dare voce ai più emarginati, agli incompresi,” avrebbe dichiarato Frantoianni durante una conferenza stampa surreale. “Chi meglio di un uomo che ha cercato di sovvertire uno dei leader più controversi della storia recente?”

Ma ahimè, la realtà supera spesso la fantasia. Mentre Frantoianni era impegnato a redigere il manifesto elettorale dell’attentatore, la giustizia americana ha fatto il suo corso, impedendo l’estradizione del candidato perfetto. Un duro colpo per l’Alleanza, che già pregustava i titoloni e l’attenzione mediatica.

“I frustrati del mondo avrebbero finalmente trovato un paladino!” esclamava un entusiasta sostenitore, ignorando forse la natura leggermente illegale delle azioni del candidato mancato.

Nel frattempo, Frantoianni non si dà per vinto. Voci di corridoio parlano di nuovi “casi umani” pronti a scendere in campo: dal contestatore seriale di zuccheri nei supermercati al tizio che protesta contro il rumore delle foglie al vento. Quale sarà il prossimo colpo di genio? Restate sintonizzati per nuove, incredibili avventure politiche.

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Scritto da Roberto