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Patrick Zaky lascia 5 stelle su Google alla cucina del carcere

Il Cairo, 26 luglio 2023 – Patrick Zaky, l’attivista italiano rilasciato di recente dopo la sua lunga prigionia in Egitto, ha voluto esprimere la sua gratitudine per l’ospitalità ricevuta, e ha deciso di lasciare una recensione molto speciale sulla cucina del carcere: 5 stelle su Google!

Nonostante le difficoltà della detenzione e un aspetto un po’ “più paffutello” del solito, Patrick ha scelto di mantenere il suo spirito ironico e positivo. Durante una conferenza stampa all’arrivo in Italia, ha sorpreso i giornalisti raccontando la sua esperienza culinaria in prigione: “La cucina del carcere mi ha conquistato con le sue prelibatezze! Dalle pietanze rustiche ai dolci fatti in casa, devo dire che ho guadagnato qualche chilo ma ogni grammo è valso la pena di una recensione a cinque stelle!”

La notizia della recensione è diventata virale sui social media, dove i commenti divertenti e ironici hanno iniziato a fioccare. “La dieta carceraria sembra essere la nuova tendenza per mantenersi in forma!”, ha scritto un utente su Twitter.

Nonostante l’ironia, Patrick ha anche sottolineato la dura realtà della sua detenzione e il suo impegno per i diritti umani. “Sono grato per essere tornato in libertà e ora posso dedicarmi ancora di più alla lotta per la giustizia e i diritti civili”, ha affermato l’attivista.

La sua esperienza in prigione ha toccato il cuore di molte persone, che continuano a sostenerlo nella sua battaglia. La sua ironia e il suo spirito positivo sono diventati un simbolo di coraggio e speranza per tanti.

Ora che è tornato in Italia, Patrick si prepara a tornare attivamente alla sua causa. “La mia recensione potrebbe essere ironica, ma la lotta per i diritti umani è una questione seria, e continuerò a combattere per un mondo più giusto”, ha concluso Patrick con determinazione.

Che sia una recensione a cinque stelle o una dieta culinaria insolita, Patrick Zaky ci dimostra che il senso dell’umorismo può essere un alleato potente anche nei momenti più difficili. E chissà, magari un giorno vedremo il suo nome associato a una nuova guida gastronomica: “Le migliori cucine carcerarie del mondo”!

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