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Ciclicamente affermiamo che Salvini abbia toccato il fondo, questa volta recandosi a B piano deve averlo letteralmente sfondato, aggiungiamo il fatto che per recarsi a disertato un vertice dell’Europa sulla ripartizione dei migranti e avremo la frittata perfetta. Un fiume in piena di populismo che travolge tutto ciò che trova lungo la tua strada, una manovra mediatica aggressiva che serra i ranghi dei suoi sostenitori ma che fa andare letteralmente fuori di testa i suoi detrattori.
Siamo entrati nella fase in cui qualsiasi sua azione viene apprezzata dal pubblico, gli italiani nelle ultime tornate politiche hanno dimostrato di essere totalitari nella scelta, se hanno deciso di dare la propria fiducia a chicchessia non esiste azione deprecabile o addirittura vile che possa far cambiare loro idea. Ai nostri compatrioti piace innamorarsi del proprio politico di riferimento, incensarlo come una vera e propria divinità per dare una motivazione comoda al proprio credo; Piace come in parecchi mesi non si sia vista l’ombra di una riforma, non si senta parlare di leggi ma solamente di ordinaria amministrazione ritardata di mesi come la TAV.
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