Dopo le infinite parole di questi ultimi mesi è arrivato il momento di fare i conti con la realtà, indifferentemente dalle implicazioni internazionali che generano queste decisioni da parte dell’Unione Europea, è un meccanismo di cui l’Italia fa parte avendo firmato accordi dovrebbe rispettarlo. La sovranità nazionale non è strettamente legata al discorso del deficit, ci sono dei conti da fare e una casalinga nelle medesime condizioni non si permetterebbe di sperperare le risorse.
È un esempio molto crudo ma durante la carestia in Russia, molte madri lasciavano morire i figli più piccoli e deboli per permettere ai più grandi di sopravvivere. Senza arrivare ad affamare le persone, uno Stato dovrebbe comprendere come le risorse vadano utilizzate per creare ricchezza e non per dare elemosina. Eccezion fatta per chi non può provvedere davvero al proprio sostentamento, quella non è elemosina ma civiltà.