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Il gioco delle tre carte non è reato, riabilitato Luigi Di Maio

Era da qualche tempo che non lo si sentiva più sbagliare un congiuntivo durante le interviste, tornando a parlare ha fatto come il tuo solito più danni della grandine, la sua battaglia populistica contro le aperture domenicali ha convinto l’Ikea a rinunciare alla apertura di due poli che avrebbero portato lavoro. Termini a lui completamente sconosciuto, un miracolato dalla poca percezione della realtà degli italiani che hanno affidato nelle mani di un totale incapace il futuro del proprio paese. Attualmente ricopre il ruolo di Ministro degli Esteri non sapendo parlare in inglese, prima ministro del lavoro senza avere mai lavorato.

E il silenzio è ancora peggio, quando gli organi di informazione e nonSi interessano più ad un personaggio lo recensiscono indirettamente, ci fa quasi tenerezza, attende il momento buono per lanciare qualche cattiveria e avere di nuovo possibilità di fare brutte figure davanti ai microfoni. Un personaggio che tra qualche tempo vedremo fisso tra i banchi di Montecitorio senza potere decisionale a percepire uno stipendio senza averne meriti, esattamente i concetti che lo hanno portato alla vittoria della lotteria Italia.

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Scritto da Alex Cavalieri