Colpisce come la sentenza di assoluzione sia stata pronunciata concomitanza del festival di Sanremo, non possiamo asserire la colpevolezza di un uomo dopo un’innocenza che ci pare assurda viste le immagini. Abituati come siamo a sopportare le regole non possiamo sopportare che una persona “privilegiata“ di questi tempi vista l’occupazione stabile, possa spuntare a questo modo su un impegno neanche tanto gravoso. Bisogna essere inclini all’ozio, ma osservare un clima di totale lassismo porta ad adagiarci sulla possibilità di lavorare meno.
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