Una notizia che ha reso felici tutti, tutti tranne un paio di pescatori che non stavano poi così male in Libia, in effetti venivano trattati meglio di quello che ci hanno dipinto il giornalino strani. Fare il pescatore è un lavoro molto duro, mentre stare confinati in una cella con pasti caldi tutti i giorni dopo un po’ diventa sei più appagante che alzarsi in piena notte e spezzarsi la schiena per mettere su il pranzo con la cena. Se poi aggiungiamo una moglie rompi scatole abbiamo il cocktail perfetto che sta convincendo due pescatori tra i sequestrati di cercare di rimanere in Libia. Brutta gatta da pelare per il Governo che era già pronto con i post su Facebook, nuovo modo per gestire un paese come l’Italia.
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