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Roma. I voti sono solo un numero a prescindere dalla cultura, e questo lo sappiamo, il caso occorso ieri ha dell’incredibile, un giovane pakistano stava battendo bar e trattorie come al solito per cercare di vendere delle rose ai più romantici clienti. Uno di questi però spalanca gli occhi acora di spalle, solo a sentire parlare giovane. Giancarlo Manzoni, professore di lettere antiche della capitale, intento a gustarsi succulenti bucatini, non riesce a credere alle sue orecchie. Non sa come possa essere successo ma il giovane fioraio ripete perfettamente la prima declinazione latina con gran fluidità.
Gesto che gli viene automatico e inconscio probabilmente per il lavoro di ripetizione che fa o per aver inconsapevolmente assorbito discorsi delle centinaia di studenti che ogni sera incontra, purtroppo non per divertirsi.
Manzoni, con la sua trentennale esperienza d’insegnante, ferma il ragazzo e si mobilita subito per trovargli una borsa di studio.
Grazie anche al sindaco e alla regione, il giovane venditore ambulante può finalmente studiare con suoi coetanei, grazie alle rose che ha sempre venduto per vivere.
Il suo commento quando ha saputo della borsa di studio è stato: “Vitae pulcra est!”
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