La vicenda sconvolge noi europei pocoabituati a intendere le carceri come luogo di morte, sappiamo dei soprusi ben evidenziati dalla triste vicenda Cucchi conclusa con la condanna dei carabinieri responsabili del pestaggio che costò la morte a ragazzo. Conosciamo le condizioni in cui lavorano le guardie carcerarie ma non riusciamo a intendere la prigione perché sotto tutela dello Stato, come luogo così incline alla morte. Addirittura una partita di calcetto, magari si erano accordati per stemperare gli animi, è bastato nulla per far ritornare quelli che erano, tutti pronti a farsi ammazzare pur dimostrare la fedeltà alla gang. I riti tribali possono essere compiuti anche in situazioni di presunta società civile.
Condizioni restrittive estreme, normale che le persone si trasformino in animali, la giornata trascorre a petto nudo, guardando tatuaggi che nella percezione visiva danno l’idea di essere davvero in una giungla. Le docce vengono fatte in presenza di escrementi, stupri all’ordine del giorno, la scelta è tra un suicidio e scegliere di essere come loro. La criminalità in Sudamerica attecchisce fin dalla tenera età, non facendo vivere la fase dell’adolescenza, neanche quella dell’infanzia con bambini già con la pistola in mano a soli sette anni. Sono molti casi di turisti rapinati dai piccoli, proprio loro che l’innocenza non hanno mai conosciuta.
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