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Una voce travolgente degli anni 90 ha rappresentato un riferimento per la musica dance anche se cantata da una cantante italiana, si era soliti in quel periodo cantare in inglese perché i produttori tenevano più ai nostri cantanti che ai prodotti internazionali. Le nicchie ora sono occupate da artisti mondiali, nessuno può avvicinarsi al loro pubblico perché viene spazzato dalla moltitudine di volte che il prezzo commerciale viene trasmesso dalle radio. Soprattutto d’estate notiamo il fenomeno, la canzoncina è di rigore per ogni artista, si sa bene che in questo modo con poco sforzo si riesce ad ottenere abbastanza denaro per andare in Sardegna.
Mi ha sempre stupito per l’enorme energia a dispetto della piccola stazza, altre cantanti come Dolcenera hanno provato a prendere il suo posto, ma l’icona rimane lei. Forse perché le sue canzoni ci riportano alla mente quel periodo spensierato, Festival Bar era il suo regno: una trasmissione che sanciva l’inizio e la fine dell’estate. Hanno provato a sostituirla con delle rassegne pagate dagli sponsor, senza quel nome però cade tutta la magia, sarebbe bello rivedere Federica Panicucci sul palco, è talmente bella che nessuno noterebbe che siano passati tanti anni.
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