Alex Cavalieri 
In un’incredibile svolta degli eventi, il mondo ha assistito oggi a una serie di proteste femministe a seguito dell’annuncio della “Giornata Mondiale dell’Orgasmo”. Mentre il mondo cerca di celebrare apertamente l’intimità e la sessualità, sembra che alcune femministe abbiano deciso di ribaltare le aspettative in modo davvero esplosivo.
Le proteste hanno avuto luogo in diverse città, con cartelloni di cartone recanti slogan come “L’orgasmo è un complotto patriarcale”, “Abbasso il piacere!” e “Noi vogliamo solo caffè, grazie!”. Le manifestanti hanno dichiarato che l’idea di dedicare una giornata all’orgasmo è stata una chiara dimostrazione di come la società cerchi ancora di oggettivare e ridurre le donne a oggetti sessuali.
“Vogliamo che il mondo sappia che non siamo solo corpi da desiderare”, ha dichiarato una manifestante con un megafono. “Abbiamo cervelli, passione e obiettivi nella vita che non si limitano alla sfera sessuale!”.
Le dimostrazioni hanno incluso performance artistiche, letture di poesie femministe e una rappresentazione teatrale intitolata “Il Grande Boicottaggio dell’Orgasmo”. Un gruppo di manifestanti ha anche organizzato una raccolta di fondi per finanziare una ricerca sulla “Cura dell’Orgasmo” che promette di trovare una soluzione per reindirizzare l’energia sessuale in qualcosa di più “utile” come la produzione di energia pulita.
Alcuni critici hanno espresso confusione riguardo alla direzione delle proteste, ma le manifestanti sono rimaste irremovibili nel loro intento di sfidare le norme sociali e di porre fine alla supposta “cultura dell’orgasmo”.
In effetti, sembra che la Giornata Mondiale dell’Orgasmo abbia scatenato una discussione internazionale molto diversa da quella prevista, portando alla ribalta questioni più ampie sulla sessualità, l’empowerment femminile e il modo in cui la società tratta ancora il piacere sessuale delle donne. Chi avrebbe mai pensato che l’orgasmo avrebbe potuto diventare un terreno di protesta così accalorato?
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