Dopo averli visti cimentarsi tra le rovine di Chernobyl per ottenere qualche follower, non usiamo più immaginare a che punto si possa arrivare, osserviamo le persone portare i loro cani espletare le funzioni fisiologiche in aiuole spartitraffico, respirando i gas di scarico delle auto che imperversano nei corsi, osservando attoniti lo schermo dello smartphone. Sono soprattutto i più piccoli a partire questa imposizione tecnologica, non avendo avuto termine di paragone, vivono l’infanzia in maniera limitata: un tempo i bambini non avrebbero mai accettato di passare così tanto tempo chiusi in casa.
Esistono i laptop, i giochi per tenerli fermi a ristorante, spesso la domenica non li si vede più correre tra i tavoli, con minor male vociare dei genitori per i rimproveri. L’eccessiva e comodità ci fanno perdere il senso dell’impegno verso ciò che è davvero importante, essere consci di vivere una realtà virtuale sarebbe già molto, credere che l’artificiale sia la reale congiunzione di fattori che ci torneranno da fastidio la felicità è quotidiano.
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